Sebastian Kurz si è dimesso. Dopo le accuse di corruzione nei confronti del leader popolare, il cancelliere austriaco ha deciso di fare un passo indietro (il secondo in pochi anni n.d.r.) non lanciando, però, la politica.
Il politico, infatti, ha comunicato la propria scelta di voler continuare il proprio partito anche se, in caso di nuove elezioni, potrebbe decidersi di non candidarsi. Nei prossimi giorni si capirà se l’alleanza tra i popolari e i Verdi riuscirà a resistere anche senza Kurz oppure se si dovrà nuovamente ritornare alle urne. La vicenda, come detto, ha ancora diverse cose da dire, ma da parte dell’ormai ex cancelliere l’invito è quello di continuare e non andare nuovamente alle urne.
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Dimissioni Kurz, nominato il successore
Nel giorno delle dimissioni, Kurz ha indicato anche il suo successore. Si tratta del ministro degli Esteri Alexander Schallenberg. Toccherà a lui cercare di guidare l’Austria in un momento non semplice anche per la pandemia. L’obiettivo dei Partito Popolare è quello di evitare un ritorno alle urne e continuare la coalizione con i Verdi, ma non è chiaro se l’assenza di Kurz avrà un peso in questa alleanza.
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La vicenda viene vista da vicino anche dalle opposizioni. Non si esclude una mozione di sfiducia, come già successo in passato, per far cadere il Governo e richiamare alle elezioni i cittadini.
In caso di ritorno alle urne, al momento ipotesi molto remota, toccherà allo stesso Kurz decidere se candidarsi o abbandonare la politica nazionale. Il cancelliere dimissionario ha comunicato la sua intenzione di voler mantenere la leadership del suo partito. Per questo motivo i ragionamenti sono rinviati e si riprenderanno solamente quando ci sarà la certezza di votare. Le prossime settimane saranno fondamentali per capire meglio il destino dell’Austria dopo le seconde dimissioni in pochi anni da parte di Kurz.
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