Mimmo Lucano ha commentato in modo duro la condanna nei suoi confronti con l’accusa di illeciti nella gestione dei migranti.
Mimmo Lucano ha commentato in modo molto duro la condanna a 13 anni e due mesi inflitta dal Tribunale di Locri nella vicenda della presunta gestione illecita dei migranti. La richiesta della Procura, che nella sua arringa aveva ribadito come Riace era gestita dall’ex sindaco, era di sette anni di carcere, ma i giudici hanno deciso di raddoppiare la pena.
C’è sicuramente grande attesa di conoscere le motivazioni che ha portato la giustizia italiana a condannare con 13 anni Lucano. Al momento una cosa sola è certa: la difesa dell’ex primo cittadino di Riace sta preparando il ricorso in Appello per vedere uno sconto o un ribaltamento della sentenza.
LEGGI ANCHE <<< Mimmo Lucano condannato: richiesta e accuse pesantissime
Il commento di Mimmo Lucano
Non rabbia ma delusione da parte di Mimmo Lucano. Subito dopo la sentenza, l’ex sindaco, riportato da TgCom24, ai microfoni dei giornalisti ha parlato di una “mancanza di giustizia in Italia. Nemmeno un mafioso e mi aspettavo una assoluzione […]. Mi hanno condannato per un reato che non ho commesso […] e oggi sono morto dentro […]“.
LEGGI ANCHE <<< Sdegno in Francia, condannato Sarkozy: le richieste della procura
Il politico è entrato nei dettagli di questa vicenda: “Ho speso la mia vita per rincorrere ideali, contro le mafie, dalla parte delle persone in difficoltà, dei rifugiati. Ho sempre immaginato di poter aiutare la mia terra, ma purtroppo oggi è tutto finito. Voglio ringraziare i miei avvocati che mi hanno aiutato in questo periodo. Tra l’altro non avrei avuto modo di pagare altri legali, ma la mia disponibilità economica è davvero minima“. E, infine, da parte di Lucano un attacco alla giustizia italiana: “E’ stata una esperienza fantastica e indimenticabile, ma purtroppo il tutto è finito con questa sentenza pesantissima. Non so se per i mafiosi arrivano delle pene simili“. Tanta delusione, quindi, per l’ex sindaco che proverà a continuare nella sua battaglia per farsi riconoscere la sua innocenza.
SEGUI DAMIANO ER FAINA SUI SOCIAL! INSTAGRAM FACEBOOK TELEGRAM
