Deve laurearsi ma c’è la partita: quello che fa è pazzesco

Deve laurearsi ma la sua proclamazione combacia con la partita della sua squadra del cuore in trasferta: ecco cosa ha fatto. 

Fin dove può spingersi l’amore verso una squadra di calcio? Per ogni persona è diversa la spinta che muove determinati sentimenti. Per ogni tifoso la propria squadra del cuore ha valore diverso seppur il sentimento sia lo stesso. È un valore inestimabile e mai fine a se stesso. Alcune storie, ad esempio, ci insegnano quanto effettivamente il calcio non si riduca semplicemente ad uno sport dozzinale e che vede 22 ragazzi rincorrere una palla. La storia di Massimo Vitti ne è la prova.

Massimiliano Vitti
Massimo Vitti, tifoso del Bari che si è laureato in un Autogrill per seguire la sua squadra in trasferta

Tra la Laurea e il tifo

Ecco dove può spingersi il tifo e l’amore viscerale verso una squadra. Un accanito tifoso del Bari doveva laurearsi, ma il giorno della proclamazione corrispondeva con la partita contro il Parma in trasferta. Morale della favola: l’uomo ha spostato la propria laurea in autogrill.

Il suo nome è Massimo Vitti, ha 46 anni, e vive a Roma: proprio nella Capitale ha fondato un club dedicato alla compagine pugliese: “La Bari Capitale”. La discussione della tesi era prevista per le ore 15, ma Massimo a quell’ora si trovava in macchina con i suoi amici, in direzione per Parma, dove si giocava la partita di Coppa Italia proprio contro il suo amato Bari.

Una laurea in autostrada

Allora i ragazzi si sono fermati all’Autogrill di Cantagallo, sull’A1, poco prima di Bologna: in quel luogo, e tra lo stupore generale degli astanti, Massimo ha preso il proprio cellulare e si è collegato alla riunione online, dove ha discusso la tesi. Alla fine, l’uomo, è stato proclamato Dottore in Economia Aziendale con 82 su 110.

Anche se poi il Bari ha perso 1-0 contro il Parma, ed è stato eliminato dalla Coppa Italia, la gioia di Massimo è rimasta invariata. Questa la riprova che il suo amore per quei colori e per quella maglia sia smisurato. Talmente grande da aver chiamato suo figlio Igor, in onore di Protti, suo grande idolo di quando era ragazzo: “Il risultato non conta niente. Questo è il motto del nostro gruppo. Questo motto vale oggi più di sempre”.

 

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