Giarrusso fa chiarezza: “Nessuna gaffe, insulti e critiche ingiuste” – VIDEO

Il video di Giarrusso che rinuncia all’intervento al Parlamento Europeo con una presunta gaffe diventa virale: lui risponde spiegando quanto accaduto.

Giarrusso gaffe
Dino Giarrusso, le spiegazioni dopo la presunta gaffe (screenshot video YouTube)

L’intervento mancato di Giarrusso al Parlamento Europeo è diventato virale. “I try, my English is not perfect”. Poi il silenzio, e ancora: “Non riesco a fare il mio intervento in inglese, lo avevo scritto in italiano”. Giarrusso rinuncia, e si scatena la furia del web, che lo insulta e manda nelle tendenze il video con commenti diretti e pesanti.

In sostanza l’Europarlamentare tentenna, e il motivo è chiaro. Non può fare il suo intervento in italiano, e manca il traduttore simultaneo perché la telecamera dell’Iphone non si attiva, rendendo inutile il tentativo di leggere il suo intervento per portarlo all’attenzione dell’assemblea. Lo accusano perfino di non sapere utilizzare il telefono, ed arriva la prima spiegazione di Giarrusso. “Il collegamento da remoto non può farsi con Skype o Zoom come ha ipotizzato qualche ignorante, ma si può effettuare solo con un software apposito fornito dalla UE, e con una chiave personale assegnata a ciascun deputato”. Poi le altre spiegazioni per provare a placare le polemiche.

Giarrusso e il prosecco, dopo la presunta gaffe arrivano le spiegazioni

“Mi hanno chiesto di fare l’intervento in inglese, ma lo avevo scritto in italiano. Vista l’impossibilità di tradurre ho rinunciato perché nonostante il tentativo di spiegarlo nella lingua richiesta, non lo avrei reso nello stesso modo”. Valanghe di polemiche, ma Giarrusso attacca. Non mi hanno dato la possibilità come viene spesso fatto di parlare nella mia lingua. É un mio diritto, che hanno negato, e non eravamo neanche stati avvisati del problema”. 

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Poi l’Europarlamentare ha fatto notare con forza quanto accaduto, ma è stato comunque ricoperto di insulti sul web. “Da ieri ricevo insulti, minacce, violenza verbale a mai finire da haters di ogni colore, giacché questi campioni dell’informazione dicono a parole di voler combattere l’odio in rete. Poi gettano benzina appena possibile senza informarsi di come siano andate le cose. Siamo al paradosso: ad un parlamentare italiano peraltro presente a Bruxelles viene negato il diritto di fare il proprio intervento a causa di un difetto del software in uso rispetto al quale non eravamo stati avvertiti, e in Italia si racconta una fakenews al cubo, dando la colpa al parlamentare vittima di questo problema informatico”.

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