Libia, nuova tragedia dell’immigrazione: morte 57 persone in un naufragio

Una nuova tragedia dell’immigrazione clandestina ha funestato, la scorsa notte, il Mar Mediterraneo: al largo di Khums, in Libia, il naufragio di un barcone ha provocato la morte di 57 persone.

naufragio Libia
Foto Twitter Marina Militare

Cinquantasette persone, tra cui 20 donne e due bambini, tutti migranti clandestini, hanno perso la vita la scorsa notte a causa di un naufragio avvenuto al largo di Al-Khums città costiera della Libia settentrionale. Lo rivela in un Tweet l’OIM l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni

Il naufragio, avvenuto nella tarda serata, si è consumato a causa dell’eccessivo numero di persone presenti sul barcone. Un barcone, verosimilmente, gestito dai “signori” della tratta in stretto coordinamento con le milizie del Generale Haftar. L’obiettivo comune del sodalizio, oltra che alla gestione “commerciale” del fenomeno e quello di destabilizzare il governo istituzionale della GNA il Governo di Accordo Nazionale.

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Naufragio in Libia: annegati 57 migranti clandestini

Come detto il barcone si è capovolto al largo di Khums ed a nulla sono valsi i soccorsi, peraltro immediati, della Guardia Costiera istiuzionale e dei pescatori. Alcuni migranti, ha scritto sempre su Twitter, la portavoce dell’Oim Safa Msehli, sono stati portati a riva. Ma non è chiaro quanti fossero e quanto fossero le complessivamente le persone a bordo. E’ noto solo il dato fornito dai sopravvissuti: sono annegate 57 persone.

La tragedia di Al-Khums arriva ad appena sette giorni dall’ultimo naufragio un naufragio che era costato la vita a 20 persone. Ma sembra essere un dato che quasi non fa più notizia ma è un dato che risulta ancora drammaticamente solido. Si stima che nel solo 2021 la Guardia Costiere della Libia fedele al governo istituzionale e sostenuta dell’Unione Europea ha intercettato oltre 15.000 migranti clandestini.

Un numero nettamente superiore a tutti i migranti sbarcati in Europa, per la maggior parte in Italia, in tutto il 2020 un numero drammaticamente destinato a crescere con tutto il portato di tensioni economiche, sanitarie e sociali che determina. Nel silenzio.

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