Studenti INPS bloccati a Dubai per Covid: ma scoppia la polemica

Un caso che sta facendo discutere quello degli studenti figli di dipendenti INPS bloccati a Dubai per il Covid: è nata una polemica clamorosa

Dubai Burj Khalifa
Foto di Kon Zografos da Pixabay

Un caso che sta creando diverse polemiche, quello scoppiato in queste ore. Diversi giovani in vacanza in diversi posti all’estero sono rimasti bloccati nelle città in cui sono ospiti senza possibilità di far ritorno a casa, contagiati col Covid e messi quindi in isolamento. Alcuni sono bloccati a Malta, altri a Dubai, altri in Grecia. Sono fermi all’estero e non possono rientrare a casa, ma naturalmente non si può fare altrimenti. Il contagio non consente di potersi spostare e a nulla valgono le proteste dei genitori, preoccupati per loro.

Alcuni di essi erano anche già vaccinati, ma hanno comunque contratto il virus e sono quindi costretti a restare fermi all’estero senza poter rientrare. Ma è in particolare sui ragazzi “prigionieri” a Dubai che sta montando una polemica importante sui social in queste ore.

I ragazzi bloccati a Dubai per Covid: “Che vacanze paga l’INPS?”

E ovviamente non è tanto per il fatto che siano bloccati a Dubai in piena pandemia, ma per il fatto che questi ragazzi sono figli di dipendenti INPS e sono stati mandati negli Emirati Arabi in vacanza studio. Su questo si sta concentrando la polemica social di queste ore: la storia è in tendenza su Twitter, dove in tanti non si spiegano come possa essere possibile che l’INPS offra vacanze studio così prestigiose.

Sono ben 300 gli studenti italiani che sono bloccati lì, vincitori di una vacanza studio organizzata dall’Accademia Britannica in collaborazione con l’INPS. Attualmente sono quasi 200 i positivi al tampone, tutti casi comunque non gravi e tenuti sotto controllo dal Consolato Italiano a Dubai.

 

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