Nuovo scossone nel mondo arbitrale: arrestato per droga il procuratore capo AIA D’Onofrio

Continua il periodo no per la classe arbitrale. Le notizie negative arrivano anche al di fuori del mondo del calcio e di quello degli arbitri.

Il mondo del calcio è pronto a fermarsi in questi giorni per una delle pause più lunghe della storia del calcio italiano. Siamo solo agli inizi di Novembre e questo weekend si disputerà l’ultima giornata di campionato, a causa dello stop per iMondiali. Sarà una competizione iridata che non vedrà l’Italiaprotagonista, per la seconda volta consecutiva. Questo e non solo con una situazione sportiva nel nostro campionato, sempre molto discussa. Nelle ultime settimane il mondo arbitrale è finito nuovamente nell’occhio del ciclone. Una delle partite più discusse è stata quella del posticipo del turno infrasettimanale traVeronaeJuventus.

stadio serie A
stadio Serie A (Ansa)

L’avvento del VAR sembrava potesse favorire miglioramenti, ma la situazione, a dire il vero, è addirittura peggiorata. Gli arbitri, a causa di questo strumento tecnologico, sono in crisi continua e, settimana dopo settimana, piovono le polemiche. Nelle ultime ore è arrivata una nuova notizia choc per il mondo del calcio, anche se stavolta non riguarda il calcio ma solo una vicenda extracalcistica.

Come riporta la Gazzetta dello Sport c’è anche il procuratore capo dell’AIA Rosario D’Onofrio tra le 42 persone arrestate dalla Guardia di Finanza, nel corso di un’inchiesta per traffico internazionale di droga. Grande sorpresa per l’accaduto e per l’arresto dell’ex militante nell’esercito.

Aia, la reazione della federazione per l’arresto di D’Onofrio

I vertici dell’Aia hanno appreso con stupore la notizia enella giornata odierna verranno ratificate le dimissioni di D’Onofrio. Una vicenda che delude particolarmente con l’Aia con l’uomo che verrà definitivamente allontanato dal mondo arbitrale e nello specifico dal mondo del calcio.

La rosea sottolinea chei 42 arrestati avrebbero introdotte oltre 6 tonnellate di marijuana e la DDA ha realizzato una delle maggiori operazioni degli ultimi anni. L’ennesima brutta notizia per l’Aia, in un periodo tutt’altro che roseo, e che genera ancora una volta nuovi malumori. Il mondo arbitrale è monitorato costantemente, anche nei piani alti.

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