Violenti scontri a Beirut, il bilancio è pesante

Violenti scontri a Beirut nella giornata di giovedì 14 ottobre. Alcuni proiettili sono entrati anche nelle case dei civili.

Militari Beirut
Militari impegnati a Beirut durante gli scontri (screenshot video YouTube)

Violenti scontri a Beirut nella giornata di giovedì 14 ottobre 2021. Come riportato da Lapresse, centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il giudice principale che si occupa in prima persona delle indagini sull’esplosione del 4 agosto 2020.

Un incarico che non sembra essere accettato dal gruppo militante sciita Hezbollah. Sono stati proprio loro ad organizzare questa protesta sostenuta anche dall’altro movimento sciita Amal. La richiesta è sempre la solita: rimuovere il giudice da questa indagine e assegnare l’inchiesta ad un’altra persona. La protesta, però, si è trasformata in violenza in davvero poco tempo e il primo bilancio, riportato dalle autorità locali, è molto grave.

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Violenti scontri a Beirut, il bilancio

Scontri Beirut
I militari in strada a Beirut (screenshot video YouTube)

Dalle prime informazioni riportate dalle autorità locali, sono almeno cinque le persone che hanno perso la vita in questi scontri, ma il numero sembra essere destinato ad aumentare nelle prossime ore. Come ricostruito da diversi media locali, i cecchini si sono appostati sugli edifici ed hanno sparato diversi colpi di pistola sulla folla e, come testimoniato anche sui social da parte di diversi utenti, alcuni proiettili sono finiti anche nelle abitazioni. Fortunatamente, almeno dalle informazioni che si hanno, non ci dovrebbero essere feriti tra i civili che hanno trovato rifugio nella propria abitazione.

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Una situazione che in Libano è davvero tragica. Il Paese continua ad essere alle prese con una crisi economica importante e solo nei giorni scorsi c’è stato un black-out di qualche ora che ha lasciato l’intero Paese al buio. Ora questi scontri che hanno provocato diversi morti e feriti. Un quadro che sembra essere destinato a peggiore nelle prossime settimane e in molti ormai da tempo chiedono un passo indietro da parte del premier per provare a dare vita ad un nuovo governo e mettersi alle spalle questo periodo complicato.

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