E’ arrivata oggi la decisione della camera sulla legge riguardante la parità salariale. Il risultato del voto è inequivocabile.
La legge sulla ‘parità salariale’ è una delle leggi più attese e discusse da tempo nella politica Italiana. Per troppo tempo infatti, soprattutto in Italia, le donne si sono lamentate a causa della disparità di retribuzione tra uomo e donna. A questo poi va aggiunta la polemica riguardante il cosiddetto “soffitto di cristallo”, un termine che indica la tendenza ad affidare posti di lavoro apicali agli uomini piuttosto che alle donne.
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La Camera oggi ha approvato le modifiche sulla legge riguardante le pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo. Una decisione quanto mai necessaria per aumentare la il numero di donne nel mercato del lavoro e ridurre il cosiddetto “gender gap” nelle retribuzioni. Il testo di legge è stato approvato oggi Montecitorio all’unanimità (393 sì, nessun contrario). Ora passerà al Senato.
Tante le novità introdotto nella proposta di legge: ampliamento dell’obbligo di redazione del rapporto sulla situazione del personale alle aziende, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti (invece di 100). Inoltre saranno predisposti strumenti per favorire la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro e inserito un sistema di certificazione della parità di genere. Introdotte poi, tra le situazioni che danno luogo a discriminazione indiretta, anche gli atti di natura organizzativa o gli incidenti sull’orario di lavoro che, modificando l’organizzazione delle condizioni e il tempo del lavoro, mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell’altro sesso.
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Dal prossimo primo gennaio arriva la certificazione della parità di genere, che attesterà che le aziende rispettino i nuovi parametri prestabiliti per la parità salariale. La certificazione sarà seguita da un meccanismo che offrirà diversi incentivi per le aziende. Maggiore sarà la parità salariale e più alto sarà lo sgravio contributivo fino a 50 mila euro all’anno per ciascuna azienda (con limite di 50 milioni annui).
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