Corea del Nord, Kim contro jeans attillati e film stranieri: cosa si rischia

Corea del Nord, il leader della nazione Kim Jong-un ha vietato l’uso dei jean attillati ed anche la possibilità di guardare film stranieri: ecco cosa rischia chi non rispetta le sue regole

Kim Jong-un
Kim Jong-un (video screenshot YouTube)

Sembra uno scherzo ma in realtà non c’è nulla da ridere. Il capo della Corea del Nord, Kim Jong-un, ha stabilito delle regole ben precise verso la sua nazione. E’ stata dichiarata, una vera e propria, guerra a slang, jeans attillati, tagli di capelli particolare e la visione di film stranieri (in particolar modo le soap opera sudcoreane, americane ed anche quelle giapponesi). L’obiettivo è quello di eliminare qualsiasi tipo di “influenza straniera“, punendo chi non rispetta le sue leggi.

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I cittadini che non rispetteranno ciò verranno condannati a morte. Chi, invece, sarà beccato a guardare dei film dovrà scontare 15 anni di lavori forzati in una prigione. Non solo: lo scorso mese, lo stesso Kim, aveva scritto una lettera alla Lega della Gioventù (come riporta il Rodong Sinmun) per evitare “comportamenti sgradevoli, individualisti e socialisti”. Il suo scopo è quello di evitare l’espandersi del linguaggio straniero, le nuove acconciature perché possono risultare “pericolose” per la società. La vita, per i cittadini della Corea del Nord, diventa sempre più difficile.

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Oltre al divieto dei jeans attillati c’è anche quello che riguarda i piercing: niente orecchini né altro. Di questa vicenda ne ha parlato la ‘BBC‘. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘Daily NK‘ tre ragazzi sono stati mandati in un campo di rieducazione per aver disobbedito alle sue parole.

Kim Jong-un
Kim Jong-un (video screenshot YouTube)

La loro colpa? Aver emulato il taglio di capelli di un gruppo musicale sudcoreano e di aver piegato i loro pantaloni fin sopra le caviglie.

 

 

 

 

 

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