Boxe, inchiesta su match manipolati a Rio: Clemente Russo chiede la medaglia

Il mondo della Boxe è scosso dalla inchiesta sui match manipolati a Rio De Janeiro: Clemente Russo chiede giustizia, e la medaglia. 

boxe incontri manipolati
Un match di Clemente Russo, che aveva sollevato dubbi su incontri manipolati nella boxe (Youtube)

Una inchiesta pesantissima fa tremare il mondo della boxe. Non solo per la portata della notizia, ma anche perché i fatti si sarebbero verificati ad una Olimpiade. Precisamente a Rio De Janeiro, dove sarebbe stato messo in piedi un sistema per manipolare gli incontri, favorire alcuni pugili e indirizzare i risultati dei match. Ne aveva parlato in passato Clemente Russo, mai del tutto ascoltato dopo la denuncia su quanto accaduto. Ora però la vicenda si fa più seria, e le corde del ring tremano per quello che sta accadendo.

Boxe, incontri truccati: ecco il sistema

L’indagine condotta dal professor Richard McLaren su alcune decisioni prese a Rio, afferma che da 7 a 11 incontri sarebbero stati decisi da una “mano diversa” da quella dei pugili. Fra questi ci sarebbe anche un incontro dell’italiano Clemente Russo. Sempre secondo il Guardian, ha scoperto una rete di “favori” partita nel 2012 dai paesi post-sovietici, con l’Azerbaijan che avrebbe offerto all’Aiba (Associazione della Boxe amatoriale) un prestito d’investimento onerosissimo, circa 10 milioni, per indirizzare alcuni match in proprio favore.

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Questo alle olimpiadi di Londra 2012, mentre a Rio, alcuni funzionari della Mongolia avrebbero, secondo l’inchiesta, offerto una tangente da 250mila dollari per decidere una semifinale a 5 cerchi. McLaren ha inoltre affermato che alcuni giudici utilizzavano segnali durante gli incontri, o istruivano i colleghi prima dei combattimenti per indirizzare le scelte. E fra gli 11 match presi in considerazione, ci sarebbe anche quello di Clemente Russo con Tischenko, con un verdetto che l’italiano dichiarò scandaloso. E probabilmente, la sua denuncia, troverà ascolto.

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