Funivia Mottarone, rapimento Eitan: zio fiducioso. C’è la data dell’udienza

Funivia Mottarone, rapimento del piccolo Eitan: lo zio del bambino spera di riabbracciare quanto prima suo nipote. Nel frattempo spunta la data dell’udienza

Funivia Mottarone, Eitan il piccolo sopravvisuto è stato “rapito” dal nonno (screenshot video YouTube)

In questi giorni si sta nuovamente ritornando a parlare del piccolo Eitan. Ricorderanno tutti la storia del bambino che è stato l’unico sopravvissuto alla strage della ‘Funivia Mottarone‘ dove morirono 14 persone, tra cui tutta la sua famiglia (padre, madre ed il fratellino più piccolo). Il nonno materno di lui lo ha rapito dalla custodia della zia e lo ha portato in Israele. Subito sono partite le denunce dall’Italia. Anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è subito mosso in questa vicenda. Nel frattempo, però, ci sono delle novità importanti riguardo la sua vicenda.

C’è stato un breve contatto telefonico tra il bambino e gli zii paterni: Aya Biran e Or Nirko. Gli avvocati da parte del padre continuano a lavorare per preparare le loro mosse legali contro i familiari della madre. Il tutto verrà deciso il 29 settembre, quando a Tel Aviv ci sarà l’udienza. Aya Biran è molto sicuro della sentenza e anche della restituzione del piccolo.

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Rapimento Eitan, Nirko: “Spero non sia questione politica

Lo stesso Nirko ha dichiarato: “Siamo pronti per un dialogo con la famiglia Peleg. Gli abbiamo concesso tutte le visite, anche se ci aspettavamo che sarebbe accaduto questo episodio. I Peleg continuano a dire bugie sul fatto che noi trattassimo male Eitan, non è assolutamente vero. Anche il Tribunale italiano lo sa che è una loro montatura. I giudici italiani sapevano della possibile fuga del nonno, nonostante avesse conservato il passaporto del piccolo e l’ordine di restituirlo“.

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Non solo: sono pronti anche ad andare in Israele se necessario. In primi per vedere le condizioni del bambino e poi cercare di convincere i nonni a lasciarlo partire. La preoccupazione di una questione politica è alta: “Spero non sia per quello. Eitan qui ha la sua vita e i suoi amici. Non vogliamo che abbia un crollo psicologico“.

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