Variante Delta e vaccinazioni, Brusaferro: “Muoverci in questa direzione”

Il presidente dell’Iss Brusaferro predica attenzione sul tema della vaccinazione e della Variante Delta: “Servono numeri più larghi, i nuovi ceppi avanzano”.

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Silvio Brusaferro (Foto Youtube)

Continua in Italia l’emergenza Covid. Dopo settimane in cui la curva è sembrata decrescere, gli ultimi dati destano qualche preoccupazione. Legata, chiaramente, all’avanzata della Variante Delta. Il nuovo ceppo sta prendendo piede in Italia, in un contesto in cui anche la campagna vaccinale sembra rallentare, soprattutto nella fascia che maggiormente preoccupa. É quella degli over 60, nella quale oltre 10 milioni di cittadini non sono totalmente immunizzati.

Urge quindi raggiungere una percentuale più alta di popolazione che abbia completato il ciclo, e Brusaferro ha analizzato i dati in arrivo, facendo chiarezza sui passi da compiere per frenare l’avanzare del contagio. Un monito importante quello che arriva dall’Istituto Superiore di Sanità, e un messaggio riguardante le varianti che desta timori.

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Brusaferro su Variante delta e vaccinazioni: “La discesa si è fermata”

Vaccini
Unità mobile vaccini (foto Youtube)

Brusaferro analizza i dati e fa chiarezza. “Stanno emergendo nuove varianti – ha sottolineato al Corriere della Sera – ed è evidente ormai che prendono campo con maggiore rapidità. Non ci sono evidenze sufficienti per dire che sia meno aggressiva delle precedenti, e dobbiamo quindi basarci sui mezzi a nostra disposizione”. In primis la campagna vaccinale, che dovrà necessariamente riprendere a ritmo incessante. “É evidente che servono dati clinici importanti per capire quale sia l’impatto clinico della variante, ma è altrettanto vero che se siamo immunizzati in doppia dose la protezione è molto alta. In special modo negli effetti più gravi come l’ospedalizzazione e la mortalità”. 

Poi qualche numero sui dati, che destano preoccupazione. “Il mio auspicio è che la curva possa scendere ancora, ma i dati parlano di una discesa al momento ferma. L’incidenza attuale è di 9 casi su 100 mila abitanti, e questo ci consente di effettuare il tracciamento. L’obiettivo però deve essere arrestare l’avanzata delle varianti, e lo si può fare alzando il numero di popolazione vaccinata. C’è bisogno che chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale si presenti agli hub senza esitazioni. Più siamo coperti, minore sarà l’impatto delle varianti”. 

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