Funivia Mottarone, buona notizia: il piccolo Eitan lascia la terapia intensiva

Funivia Mottarone, arriva una buona notizia dall’ospedale infantile ‘Regina Margherita’ di Torino: il piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto della strage, ha lasciato la terapia intensiva. Nella giornata di lunedì la sua diagnosi era stata sciolta

Funivia Mottarone
Incidente Funivia Mottarone (screenshot video YouTube)

Arriva una fantastica notizia dall’ospedale ‘Regina Margherita‘ di Torino: il piccolo Eitan, di soli cinque anni, ha lasciato il reparto di rianimazione ed è stato subito trasferito in quello di degenza. A riportare questa indiscrezione sono stati gli stessi medici. Ricordiamo che il bambino è stato l’unico sopravvissuto della strage della funivia Stresa-Mottarone dove sono morte quattordici persone. Ricordiamo che domenica 23 maggio, una delle cabine è sprofondata vicino ad un pilone: l’incidente è avvenuto per il cedimento di un cavo. I carabinieri di Verbania hanno messo subito sotto sequestro l’impianto.

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Tornando al piccolo Eitan, a fargli compagnia c’è sempre sua zia Aya. Purtroppo non può più contare sul papà Amit, sulla mamma Tal, sul fratellino di soli due anni Tom e sui bisnonni Barbara e Itshak perché hanno perso la vita in quella tragedia.

Funivia Mottarone, Eitan non ricorda nulla dell’incidente

Eitan dell’incidente non ricorda assolutamente nulla. Gli esami, in cui è stato sottoposto, hanno escluso danni neurologici. I medici sono sicuri che soffra di una amnesia post-traumatica. Nella giornata di ieri ha mangiato dopo giorni in cui ha lottato tra la vita e la morte.

Funivia
Incidente Funivia (screenshot video YouTube)

Subito dopo aver aperto gli occhi la domanda di Eitan che ha posto alla zia Aya era scontata: “Dove sono mamma e papà?“. Nessuno ha avuto il coraggio di rispondergli, è ancora troppo presto dirgli la verità. I terapeuti confermano che ci vuole del tempo, ma la verità bisognerà dirgliela: senza bugie. I funerali dei genitori, del fratellino e dei bisnonni si sono svolti in Israele. La zia Aya chiede giustizia, perché sicuramente quel tragico incidente si poteva evitare.

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