Ancora accuse a Mark Zuckerberg: Facebook è nel mirino degli ex dipendenti che spifferano le modalità nella gestione dei contenuti.
Facebook è nel mirino. Accuse, tribunali, spifferate sui contenuti. Alle recenti indicazioni sulle modalità in cui il colosso dei social gestisce i dati degli utenti, si aggiunge una nuova “talpa”. E racconta quale sia la strada intrapresa da Zuckerberg, reo, secondo l’ex dipendente, di non prestare attenzione a messaggi d’odio, cattiva informazione e carrellate di notizie non veritiere. Nel mirino però, ci sono informazioni anche importanti, che sarebbero state indirizzate in maniera errata.
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Secondo il Washington Post, che ha raccolto le ultime pesanti accuse rivolte a Facebook e Zuckerberg, l’ex dipendente avrebbe fatto una dichiarazione alla Sec, l’autorità finanziaria statunitense. Il quotidiano parla di una conversazione di un altissimo dirigente, quando Facebook doveva gestire il caos legato alle presunte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali Usa del 2016. Sarebbe stato spifferato l’atteggiamento di Facebook. Che penserebbe solo ad incrementare i profitti a costo di alimentare polemiche e di non cancellare messaggi d’odio e scarsa informazione.
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