Notte folle in Brasile: un calciatore aggredisce l’arbitro con un calcio in testa e il fischietto perde conoscenza. Si teme il peggio.
Un parapiglia nato dal nulla. Da una decisione che il calciatore riteneva sbagliata. Da quel momento in poi si scatena la violenza. Assurda, ingiustificabile. Che per alcuni attimi ha fatto temere il peggio. É accaduto in Brasile, in Serie B. É il minuto numero 59 del match fra il San Paolo RS e il Guaranì. L’arbitro Rodrigo Crivellaro, aveva lasciato correre una azione in cui il calciatore Ribeiro lamentava di aver subito un fallo.
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Poi le proteste, e il giallo del direttore di gara per punire il comportamento non regolamentare del giocatore. In un attimo si scatena la violenza. Prima un pugno, che fa finire l’arbitro sul terreno di gioco, poi un violento calcio in testa. In campo entrano le forze dell’ordine nel parapiglia fra le due squadre, ma l’arbitro perde conoscenza, ed è immediatamente trasportato in ospedale dopo i gesti dei protagonisti in campo, che avevano sollecitato l’intervento. Non è in pericolo di vita e sta meglio, ma Ribeiro è stato arrestato per il violento gesto che ha dell’incredibile. L’accusa è di tentato omicidio perché “l’arbitro stordito e già al suolo, è stato nuovamente aggredito e avrebbe potuto riportare gravi danni cerebrali o addirittura morire”.
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