Primo giorno di scuola e protesta a Roma: esposti striscioni davanti al ministero dell’istruzione. Indetta una mobilitazione, ecco quando.
Neanche il tempo di iniziare ed è già caos. Il primo giorno di scuola porta in dote una serie di punti interrogativi in tema di pandemia, gestione di spazi e limitazioni per evitare focolai, vaccini. Nella notte a Roma diversi giovani si sono radunati davanti al ministero dell’Istruzione con striscioni e fumogeni, per far luce ed alzare pacificamente la voce sulle difficoltà della scuola pubblica. Non solo, perché intanto è stato già indetta una giornata di mobilitazione nazionale. Ecco quando e quali sono i motivi.
L’Unione degli studenti a Roma ha quindi organizzato la protesta, che durante la notte è esplosa davanti al ministero dell’Istruzione. “Ci hanno lasciato una scuola in macerie – si legge in una nota -, distrutta dai processi di aziendalizzazione, ora la ricostruiamo noi. É necessaria una riforma totale dell’istruzione, che sappia rinnovare la didattica e immaginare un nuovo modello di scuola inclusiva per trasformare la società”.
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Rincara la dose Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’ organizzazione: “Dopo i banchi a rotelle e il dibattito sì Dad-no Dad, studenti e studentesse non solo hanno bisogno di tornare a scuola in presenza ma anche in sicurezza”. Ecco quindi che insieme alla protesta partono le proposte. E anche la mobilitazione, prevista per il 19 novembre. E siamo solo al primo giorno di scuola.
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