Per Dazn i blocchi durante un match di cartello sono dovuti al gesto di un calciatore: la folle motivazione fa discutere.
Blocchi, difficoltà, rebuffering. E ancora lettere dalle associazioni dei consumatori e proteste. Tante. L’inizio di campionato per Dazn è partito fra critiche e polemiche, alle quali il gigante dello streaming ha risposto provando a fare chiarezza. Già durante il primo turno di Serie A le richieste di rimborsi erano fioccate, ma adesso il clima si fa ancora più teso. Soprattutto dopo le difficoltà nella visione durante i momenti più caldi di Napoli-Juventus. Negli attimi finali, quelli più concitati, con il forcing partenopeo, qualcosa è andato storto.
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Difficile da digerire per gli abbonati in un match carico di aspettative e proprio nel momento clou. Quello per intenderci in cui Koulibaly ha fatto esplodere il San Paolo con il gol che ha completato la rimonta. Dazn è finita quindi nuovamente nel mirino della critica, e la toppa è stata peggiore del buco. La motivazione fornita ai blocchi è infatti stata attribuita ad un eccesso di connessioni proprio nel momento della rete del difensore. Uno “spike”, così chiamato in gergo, ovvero un picco di accessi contemporanei “subito risolto”, almeno secondo la versione di Dazn. La furia degli utenti però non si placa, e la motivazione sembra anche fare acqua. In attesa di capire se tutti i problemi riscontati possano essere risolti nell’immediato.
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