Nuovo attacco hacker, nel mirino finiscono i Vip

Un nuovo attacco hacker spaventa i Vip. Sono diversi i dati sensibili che potrebbero finire nelle mani di queste persone.

attacco hacker vip
Attacco hacker nei confronti di molti Vip (screenshot video YouTube)

Un attacco hacker spaventa i Vip. Secondo le ultime indiscrezioni riportate da TgCom24, i pirati del web sono riusciti ad entrare nel sito di una multinazionale con sede a Londra che produce gioielli e vede tra i propri dati sensibili la presenza di informazioni di personaggi famosi come Beckham, Ophra o Donald Trump.

Non si hanno informazioni maggiori su quanto successo e dagli stessi inquirenti si preferisce mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non si hanno delle certezze su quanto successo. Sicuramente i Vip sono stati informati attendono di sapere notizie sull’accaduto.

L’ennesimo attacco è avvenuto nei giorni scorsi e da parte degli investigatori si è preferito non comunicare neanche il nome della multinazionale colpita. Una vicenda che, come detto, ha ancora diversi punti da chiarire e lo si farà nelle prossime settimane.

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Attacco hacker, vip nel mirino

Attacco hacker
Attacco hacker nei confronti di una multinazionale con sede a Londra (screenshot youtube)

Non si hanno informazioni chiare sull’accaduto. Secondo quanto ricostruito, i pirati del web sono riusciti ad entrare nei sistemi informatici di questa multinazionale per entrare in possesso di dati sensibili dei propri clienti e poi chiedere un riscatto in bitcoin.

Dalle prime ricostruzioni, gli hacker sarebbero di origine russa e avrebbero già pubblicato sul dark web oltre 69mila documenti, anche se sui numeri non si hanno certezze e, soprattutto, non è chiaro quali dati sono stati rubati.

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Le indagini sono iniziate subito dopo la denuncia e sulla vicenda si preferisce mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non si hanno delle certezze su quanto accaduto. Gli approfondimenti sono in corso anche per cercare di risalire ai responsabili di questo attacco hacker. Episodio che ha confermato un web ancora troppo vulnerabile e su questo presto potrebbe essere un intervento legislativo.

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