Taranto, anziano beffato dalla sua badante: indagini in corso

Taranto, anziano beffato dalla sua badante: la Guardia di Finanza sta provvedendo ad indagare quanto è accaduto nella città pugliese

Guardia di Finanza (screenshot video YouTube)

Una bruttissima disavventura da parte di un anziano in pensione di Taranto. Un 80enne, a sua insaputa, si è sposato con la sua badante. Quest’ultima, però, ha capito bene il personaggio che aveva di fronte: una persona debole e con un forte deficit cognitivo. Andiamo con ordine: la vittima in questione è un ex appartenete alla Marina Militare.

La donna, una volta dopo che ha scoperto che l’anziano aveva da parte la bellezza di 200mila euro, non ha voluto perdere tempo: si è impossessata sia dei soldi che della sua casa di proprietà. Ed è per questo motivo che sia la badante che il suo compagno (con cui conviveva) sono stati immediatamente arrestati. A scoprire l’inganno è stato il nipote di lui che ha denunciato il tutto.

A decidere il tutto è stato il gip, Benedetto Ruberto. Non solo: è stato bloccato anche il conto dei 200mila euro. La vittima viveva da solo: non ha figli ed è vedovo da più di tre anni. La colpevole aveva studiato tutto, fino all’ultimo dettaglio: ha fatto in modo che nessuno dei parenti si avvicinasse a lui per tutto questo tempo. Anzi: ha bloccato anche tutti i numeri di cellulare dei suoi familiari. Non è finita qui visto che la badante risultava addirittura sposata con l’uomo.

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Taranto, badante “inganna” anziano: arrestata

Come riportato pocanzi pare che la donna risultava coniugata con lui dal febbraio del 2020 (poco prima dell’inizio dell’epidemia da Covid). Non finisce qui visto che l’anziano è stato costretto a cedere la propria auto al figlio di lei, ad estinguere certificati di deposito infruttiferi postali dal valore di 56mila euro e chiudere il suo conto corrente ed aprirlo uno nuovo intestato alla donna.

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Intascava anche la pensione mensile dell’uomo (quasi 2000 euro al mese) in contanti. Avrebbe usato, indebitamente, anche carte di credito per pagamenti di bonifici (dal valore di 81mila euro).

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