Caso Eitan, parla la nonna materna

La nonna materna di Eitan ha respinto le accuse di rapimento: “Voglio che cresca qui, seguendo le tradizioni del popolo”.

Funivia Mottarone, Eitan il piccolo sopravvisuto è stato “rapito” dal nonno (screenshot video YouTube)

Parla la nonna paterna di Eitan dopo l’iscrizione sul registro degli indagati con l’accusa di rapimento. Ma, intercettata dai microfoni del Corriere della Sera, la donna ha respinto tutte le accuse: “Andiamo in giro tutto il giorno e ogni sera dorme con la zia“. La nonna del piccolo ha anche ammesso di aver perso fiducia nella giustizia italiana “quando le pratiche per la tutela legale sono state sbrigate nei giorni della shiva, la settimana di lutto, prevista dalla nostra tradizione. In quel momento stavo piangendo cinque familiari […]“.

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La replica della nonna materna alle accuse della famiglia del padre

La donna ha confermato che “è il piccolo a voler restare in Israele e non c’è stato nessun lavaggio di cervello. Aya durante una telefonata gli ha chiesto se non gli mancassero le cugine e lui ha risposto di sì. Ma può vederli qui”.

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La nonna materna ha anche confermato l’intenzione da parte dei genitori del piccolo Eitan di voler tornare in Israele in futuro: “Non so se la scuola l’hanno scelta loro prima della tragedia. Sono certa che volevano ritornare qui al termine del tirocinio in ospedale di Amit e volevano comprare un appartamento. Io gli avevo già acquistato un’auto e d è ancora sotto casa“. E da parte sua non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro su questa vicenda: “Sono contenta per me e per la mia famiglia del doppio passaporto che ha ottenuto Eitan, ma io sono ebrea e israeliana. Ora voglio che mio nipote cresca con noi seguendo le regole e le tradizioni del suo popolo“. Insomma, una vicenda che non sembra essere destinata a concludersi in breve tempo con l’aula del tribunale molto probabilmente chiamata in futuro a decidere sul piccolo Eitan.

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