Green Pass, l’attacco di Paragone: “Atto meschino e vigliacco”

Gianluigi Paragone contro il Green Pass in Parlamento. L’ex pentastellato ha duramente criticato anche Matteo Salvini.

Gianluigi Paragone
Gianluigi Paragone (screenshot video YouTube)

Gianluigi Paragone contro il Green Pass in Parlamento. La decisione presa dal Governo non piace all’ex pentastellato che, come riportato dall’Adnkronos, è ritornato all’attacco durante un suo intervento a Radio Cusano Campus. Il parlamentare ha parlato di “uno stato di emergenza che va sempre più verso il nazismo, il fascismo e il regime comunista […]. O ci stanno prendendo in giro sui dati dei vaccinati, oppure al comando c’è un uomo solo che non ha resistenze. Lo Stato ti sta obbligando al vaccino ma non si assume la responsabilità. Questo è un atto meschino e vigliacco“.

Paragone si è posto anche una domanda: “Perché anche se vaccinato per incontrare Draghi devo fare il tampone? E’ più tutelato degli altri? Questo significa che il vaccino non proteggere […]”.

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La dura critica a Salvini

Il parlamentare ha duramente attaccato anche Matteo Salvini. Il leader della Lega è finito nel mirino di molte persone per aver cambiato idea sul Green Pass. Un passo indietro che potrebbe essere stato dovuto al pressing del suo partito per non intraprendere una strada che rischiava di spaccare in due il Carroccio.

“Salvini ha fatto il brillante solo quando c’era Conte – ha detto Paragone – ora sta zitto. Se la vaccinazione è gratuita anche i tamponi lo devono essere. I lavoratori devono ogni due giorni fare tamponi per non essere malati e lo devono fare di tasca loro. Fra un po’ ogni 48 ore dobbiamo di non essere evasori fiscali e criminali”.

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Insomma la decisione presa dal Governo non sembra convincere pienamente molti parlamentari. Paragone si è detto pronto a non presentare il Green Pass dal 15 ottobre per poter entrare in aula. La sua posizione presto potrebbe essere sposata da altri colleghi, con la tensione destinata ad essere ancora molto alta per diverse settimane.

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