Covid, il caso Israele preoccupa il mondo: “I vaccini non risolvono la pandemia”

Da Israele arrivano numeri e dichiarazioni preoccupanti: i contagi crescono e gli indicatori segnalano problemi anche per chi ha ricevuto i vaccini.

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Allarme dall’Israele: “I vaccini non servono” (Youtube)

Israele è diventato indicatore per il mondo intero. É divenuto il primo stato a raggiungere il sogno dell’immunità di gregge, avviando una campagna di vaccinazione rapida e massiccia. Dopo un primo momento di calma, e le dichiarazioni su una decrescita netta dei contagi, i numeri continuano a salire, e l’allarme cresce. Le dichiarazioni che arrivano infatti dai membri della task force, destano preoccupazione.

C’è addirittura il rischio di un nuovo lockdown, e intanto sono stati reintrodotti degli obblighi che limitano le attività, rispolverano il Green pass e consigliano mascherine all’aperto e smart working. Ma cosa sta accadendo, e quali sono gli indicatori che preoccupano Israele e lanciano messaggi chiari agli altri stati?

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Israele, vaccini nel mirino: i numeri destano preoccupazione

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Una dose di vaccino (Youtube)

Dopo una lunga riunione nella giornata di martedì, Israele ha reintrodotto il Green pass anche per partecipare ad eventi con meno di 100 persone. Il personale negli uffici è stato ridotto al 50% e per partecipare a raduni sarà necessaria la mascherina. Anche all’aperto. Il tutto dopo aver valutato una crescita nei numeri che sta creando allarmismi. Così tanto da indurre il professor Eli Waxman ad esprimersi con estrema cautela sul tema vaccini. “Credo che al momento non servano a risolvere la pandemia” ha dichiarato, e le sue affermazioni sono giustificate dai numeri.

In una nazione dove la maggior parte della popolazione sopra i 16 anni ha ricevuto le due dosi, i contagi viaggiano ad una media di circa 3mila al giorno, con circa 250 persone ricoverate, la metà delle quali in condizioni gravi. Per questo motivo il governo ha somministrato la terza dose di vaccino a circa 205 mila persone sopra i 60 anni in Israele e reintrodotto le restrizioni che entreranno in vigore nella prossima settimana. “Faremo di tutto per evitare un nuovo confinamento – si legge su Tempi, e sono parole di Horowitz, ministro della salute -, possiamo farcela se seguiamo le nuove indicazioni”. Israele preoccupa il mondo, e prova a scongiurare un nuovo lockdown che sarebbe deleterio.

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