Debito del calcio col fisco (AnsaFoto)
Il mondo del calcio sta per avere un aiuto da 500 milioni da parte del governo. Ma non tutte le squadre concordano.
Quello che si sta verificando nel panorama sportivo è un modello basato su un forte numero di squadre indebitate. Ciò è dovuto alla volontà di diversi club italiani di arrivare ai livelli di tante altre squadre europee. La difficoltà a stare dietro a determinate “armate”, però, sembra essere molto alta, dato che alla presidenza di alcune di esse ci sono sceicchi o, comunque, personaggi milionari.
In questo contesto, i proprietari di diversi club nostrani si sono spinti oltre e hanno fatto dei debiti impressionanti. Per dare una mano a certi soggetti, però, il governo ha deciso di intervenire in maniera massiccia. In particolare, si è deciso di dare loro la possibilità di spalmare i fondi da far rientrare al fisco in diversi anni.
Non è una novità quella relativa al forte legame fra l’attuale esecutivo e il mondo dell’imprenditoria. Già in sede di propaganda, infatti, si è espletata la volontà del partito che ne è alla guida, Fratelli d’Italia, di andare incontro ai milionari proprietari di imprese. Fra questi, non possono mancare anche quelli che si affacciano al mondo del calcio, dato che esso stesso è divenuto business.
La decisione di rateizzare i 500 milioni di debito in cui versa il panorama calcistico nostrano, quindi, deriva anche dalla suddetta asserzione. Eppure, c’è una squadra che proprio non accetta questo modo di agire del governo. Si tratta della Fiorentina e i motivi possono essere individuati specie in una necessità di premiare chi è in regola.
La scadenza ultima per parare il debito di 480 milioni di euro da parte di tutto il panorama calcistico italiano, ossia quello delle varie Serie (A, B e C), è il 15 di dicembre. Non tutti i club, però, sono in grado di pararlo, data anche la situazione economica nostrana.
Ma il governo sembra stia agendo per inserire nell’emendamento del Decreto Aiuti Ter anche una voce in merito alla sopra citata situazione. Eppure, squadre in regola, come la Fiorentina, si sentono penalizzate.
Secondo la testata Repubblica, il club toscano avrebbe già fatto percepire il suo dissenso a tale manovra. Ma sembra essere la strada migliore da attuare, dato che in caso contrario, i presidenti sarebbero costretti a effettuare nuovi debiti o degli aumenti di capitale.
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