Green pass, prosegue la protesta dei portuali, che avevano sciolto il sit in salvo fare poi la retromarcia: “Vinto, ma entro il 30 devono ritirare tutto”.
Trieste è diventata la città simbolo nella protesta dei portuali. Sia per il numero molto alto di persone che hanno aderito gli scioperi, ma anche per la posizione strategica del porto. Circa 2 mila persone hanno incrociato le braccia, e nella giornata di ieri sono arrivati pullman da tutta Italia per sostenere l’urlo di portuali e trasportatori. In un primo momento era giunto il dietrofront con l’indicazione di un ritorno imminente alle attività. “Questa prima battaglia l’abbiamo vinta – si leggeva in una nota – dimostrando la determinazione dei lavoratori portuali e di tutti coloro che li hanno affiancati e sostenuti nella difesa della democrazia e della libertà”.
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Poi la retromarcia e l’annuncio che è preludio a nuovi blocchi e proteste. Fra cori, tamburi, pullman in arrivo, e la presenza anche di Enrico Montesanto, arrivano le parole di Stefano Puzzer, ormai leader dei portuali. La prima vittoria è l’incontro di una delegazione dei portuali con i membri del governo. Saranno infatti ricevuta la Senato, ma le richieste con cambiano. “Se non tolgono il Green Pass – ha annunciato Puzzer – siamo pronti a bloccare l’Italia intera”. La situazione resta quindi ancora molto calda.
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