Vendevano ‘Green Pass’ falsi: chiusi due canali Telegram

Vendevano ‘Green Pass’ falsi e si facevano pagare con criptovalute: sono stati chiusi due canali Telegram. Nei guai anche due persone che facevano parte di questo gruppo

Green Pass falsi Telegram
Telegram (screenshot video YouTube)

Ci troviamo in Sicilia, precisamente a Catania, dove la Procura distrettuale etnea ha mandato il suo “via libera” per il sequestro di due canali Telegram. Cosa è successo? Nel servizio di messagistica istantanea si potevano acquistare dei ‘Green Pass‘. Ovviamente falsi. Il costo? 250 euro a documento verde. Il tutto poteva essere acquistato in criptovalute. In questa vicenda il Giudice ha dato il suo ‘ok’ definitivo per la chiusura di due canali che procedevano a questa vendita completamente illegale.

Non solo: nei guai sono finite anche due persone che facevano parte di questo gruppo. Le forze dell’ordine dovranno perquisire le loro abitazioni e, molto probabilmente, sequestreranno i loro dispositivi informatici (pc e telefonini).

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‘Green Pass’ falsi venduti su Telegram: segnalazione Digos

I due gruppi prendevano il nome di “Green Bypass 2.0” (dove più di 5000 persone erano registrate) e “Vendita Green Pass Autentico” (in questo caso poco meno di cento utenti). Ad iniziare queste indagini il Compartimento Polizia Postale di Catania, grazie ad una segnalazione da parte della Digos dopo che alcune persone avevano individuato questo gruppo dove vendevano appunto certificati verdi fasulli. In questo momento le forze dell’ordine sono alla ricerca delle altre persone che appartenevano a questo gruppo.

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Non è la prima volta che deve intervenire la Polizia Postale: già alcune settimane fa, sempre su Telegram, sono stati beccati coloro che vendevano ‘Green Pass’. Tra l’altro, questi documenti, non sono mai arrivati a destinazione dell’utente che hanno perso solamente una grossa quantità di soldi che sono finiti nelle tasche di questi delinquenti. Le cifre andavano dai 150 fino ad arrivare ai 500 euro. In quel caso intervenne direttamente la Polizia di Stato. In quella occasione anche due minorenni furono accusati di truffa e falso.

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