Arrestate le figlie della vigilessa morta: “Il movente è incredibile”

Svolta sulla vicenda della vigilessa morta: arrestate le figlie, e il movente dell’omicidio è stato definito “assurdo”. Ecco cosa è accaduto.

Carabinieri
Arrestate le figlie della vigilessa morta in provincia di Brescia (screenshot video YouTube)

Finiscono in galera le due figlie della vigilessa di Temù, nel bresciano. Sarebbero state loro a compiere l’omicidio, dopo la sparizione nel maggio scorso e il ritrovamento del cadavere in Alta Vallecamonica, l’8 di agosto. I Carabinieri, questa mattina, hanno arrestato le due figlie di Laura Ziliani e il marito della maggiore, con una accusa pesante e un movente che lascia a bocca aperta. Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, e Mirto Milani, incassano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia. A loro è contestato il reato di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere.

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Nei loro racconti sarebbero emerse delle pesanti incongruenze e anomalie che hanno indotto gli inquirenti a non credere alla tesi del malore. Ricostruito anche il movente, che ha lasciato a bocca aperta. Le tre persone avrebbero infatti agito mosse da una natura economica. “Naturalmente il condizionale si impone nel senso che non abbiamo alcuna certezza. La nostra è un’ipotesi che al momento riteniamo fondata grazie anche al contributo che ha dato l’Istituto di medicina legale di Brescia che ha individuato delle tracce di sostanze che probabilmente hanno determinato la causa della morte”. Queste le parole del Procuratore Capo di Brescia, mentre gli inquirenti hanno dichiarato che “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”.

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