ESCLUSIVO | Vissani attacca: “Al Governo non frega un ca… della ristorazione”

Intervista esclusiva ad Erfaina.it di Enrico Camelio Gianfranco Vissani che ha parlato dei problemi della ristorazione in seguito alla pandemia che ha messo ko diversi locali.

Vissani attacca il Governo

Intervista esclusiva con Gianfranco Vissani ricca di spunti in particolare sui problemi che la ristorazione sta vivendo in seguito alla pandemia: “Non è mai fregato un ca… della ristorazione in Italia. Non hanno capito che è il 13% del PIL. Queste associazioni non sono dentro la ristorazione e non conoscono i costi. Io Ministro del Turismo e Ristorazione? Forse non accetterei. Noi siamo l’ultima ruota del carro e l’hanno dimostrato durante la pandemia. Noi abbiamo preso in due anni 50 mila euro e ci sono costi 100.000 euro all’anno di corrente, pensate come siamo messi. Troppi allarmismi? Io vedo che sui telegiornali hanno scoperto 1500 persone con il reddito di cittadinanza che non avrebbero dovuto averli. Non si capisce però di che cosa stiamo parlando. Io ho fatto 2 dosi di vaccino, ventimila tamponi e però non riesco a concepire ancora cosa dobbiamo fare. Dobbiamo vivere con questo Covid, dobbiamo lavorare, convivere con queste mascherine se sono efficaci”.

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Vissani ha proseguito: “Dobbiamo fare tutto quello che loro vogliono, però dobbiamo convivere con il Covid perché dobbiamo andare avanti. Nuovi divieti dopo i vaccini? Sarebbe un fallimento per l’Italia. Possiamo chiudere e andare via, ci facciamo pollai o ritrovi per cinghiali. Se ci chiudono nuovamente ci farebbero fallire. Noi vogliamo lavorare bene, vogliamo che la gente si trovi bene. Mario Monti non sa che ca… dice. Parla perché sa due cose di finanza. Stiamo con i piedi per terra, qua la gente è fatta da piccoli imprenditori con 20 o 10 persone per andare avanti e trovare una soluzione. E’ cambiato il mondo ma noi dobbiamo conviverci, basta chiudere. Dove sta l’Europa Unita? Avete visto a Wembley tutte quelle persone negli stadi senza mascherine e senza controlli? Io vorrei che l’Europa Unita fosse come gli Stati Uniti d’America. Chef? Non voglio essere chiamato così, solo Gianfranco Vissani”.

Enrico Camelio

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