Italia-Galles, 6 calciatori azzurri non si inginocchiano al ‘BLM’: chi sono

Italia-Galles, pochi secondi prima del fischio d’inizio le due squadre si sono inginocchiati per il ‘Black Lives Metter. Non tutti i calciatori azzurri, però, hanno aderito a ciò…

L’Italia di Roberto Mancini si sbarazza anche del Galles e chiude il girone ‘A‘ del campionato europeo a 9 punti. 3 vittorie su altrettante partite per gli azzurri che hanno staccato il pass per gli ottavi di finale. Verso le ore 20 gli azzurri conosceranno i loro prossimi avversari: una tra Ucraina ed Austria sfiderà la nostra Nazionale sabato 26 giugno a Wembley, alle ore 21.

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Tornando alla partita di ieri contro il team di Gareth Bale ed Aaron Ramsey non si è parlato solamente della vittoria per una rete a zero (gol di Pessina nel primo tempo), ma di quello che è successo pochi secondi prima del fischio di inizio del direttore di gara Ovidiu Hategan. Il gesto simbolico per sensibilizzare il ‘Black Lives Metter‘: consiste nel inginocchiarsi per la lotta contro il razzismo.

Il tutto partì da quando un poliziotto americano di Minneapolis uccise, soffocando, George Floyd il 25 maggio del 2020 A prendere iniziativa, per primi, fu la Premier League. La cosa si è estesa anche nel campionato Europeo. I giocatori del Galles si sono inginocchiati tutti. Si potrebbe dire lo stesso dell’Italia, ma così non è stato. Non tutti hanno voluto aderire a questa iniziativa.

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Italia-Galles, 6 azzurri non si inginocchiamo al ‘BLM’: ecco chi sono

Chi ha aderito a questa iniziativa sono stati: Rafael Toloi, Emerson Palmieri, Matteo Pessina, Federico Bernardeschi e Andrea Belotti. Gli altri, invece, sono rimasti in piedi. Si tratta di: Gianluigi Donnarumma, Leonardo Bonucci, Alessandro Bastoni, Jorginho, Marco Verratti e Federico Chiesa.

Anche altre squadre, in questo torneo, hanno preferito non aderire a questa iniziativa e di non “inginocchiarsi”. Si tratta della Russia e della Croazia. La Scozia, invece, dopo essere rimasta in piedi nella prima partita del girone, ha accettato di mettersi in ginocchio nel “Derby” del Regno Unito contro l’Inghilterra.

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