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Un robot asporta un tumore a una bambina: il futuro è adesso!

Un risultato incredibile per la medicina italiana: cosa è successo in un ospedale di Torino e perché è un evento rivoluzionario

Esistono notizie che ti riconciliano col mondo, che ti fanno amare il progresso e sperare che sì, forse la ricerca scientifica può davvero salvarci tutti. Davvero stupefacente quanto accaduto alla Città della Salute di Torino, dove è stato asportato un tumore maligno ai reni a una bambina di quattro anni. Non è la prima volta, direte, ma ovviamente c’è una particolarità: già, perché questa terribile malattia è stata sconfitta da un robot, per la prima volta in Italia e una delle prime al mondo. Un’operazione brillante e molto interessante che apre prospettive interessanti per il prossimo futuro.

Il tumore operato col robot: come funziona

La tecnologia amica dell’uomo (Pixabay)

L’intervento è durato tre ore ed è perfettamente riuscito. In sostanza il robot ha preso il tumore maligno dal rene di questa piccola senza rimuovere l’intero organo, dopo la ricostruzione in 3D. Adesso alla piccola restano soltanto quattro piccole cicatrici, ma si era temuto seriamente per la sua vita. Pesa soltanto 14 chili ed è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Infantile Regina Margherita qualche settimana fa, poco prima di Pasqua, con febbre alta e dolori addominali. Effettuati gli esami di rito, era emersa una massa di circa 4 cm al rene destro, nel polo superiore. La piccola è stata in degenza nel reparto di Oncoematologia e operata dal professor Gontero e dalla sua équipe nelle sale robotiche dell’ospedale Molinette di Torino.

Tumore asportato col robot: l’opinione di Damiano Er Faina

Damiano Coccia – Er Faina

Una notizia bellissima, quella del tumore asportato col robot, che non può riempire di gioia chiunque abbia a cuore il progresso, quando è a fin di bene, e chiunque sia affascinato dalle nuove tecnologie. Damiano Er Faina non è da meno: “Questa notizia mi rende molto felice – spiega Damiano – e aggiungerei una provocazione: chissà se i robot un giorno potranno servire a sostituire qualche professorone cattivo che è rimasto alla preistoria”. Non ci è dato saperlo, ma di certo speriamo diano una grossa mano alla medicina futura e presente.

AntonioP

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