Alla vigilia della prima gara della nuova stagione di qualificazione per i mondiali del 2026 del neo Commissario tecnico Gennaro Gattuso si riaccende una polemica sulla programmazione delle soste del campionato
L’Italia del calcio non sta vivendo un momento particolarmente brillante. Mentre l’Azzurro negli altri sport sia a livello individuale che di squadra continua a brillare con successi straordinari, basta pensare al tennis con Jannik Sinner, numero uno al Mondo della classifica Atp, capofila di un movimento mai cosi forte nella storia, o la Nazionale femminile di Pallavolo allenata da Velasco, già campione Olimpica e in semifinale ai Mondiali che si stanno svolgendo in Thailandia, la Nazionale di calcio rischia ancora una volta di restare fuori dalla massima rassegna al Mondo.

Per gli appassionati di calcio e i milioni di tifosi sparsi lungo tutta la Penisola, l’inizio della nuova stagione rappresenta sempre più una gimkana tra cambi d’orario, slot televisivi, le prime giornate ad agosto nel bel mezzo delle vacanze e le soste per lasciare spazio per far disputare le qualificazioni alle varie nazionali che spezzano sul più bello un rituale che comunque si ripete anno dopo anno, ma sempre in maniera più complicata.
Due giornate e poi subito il primo stop
Il calcio moderno ha completamente stravolto abitudini e rituali che si erano susseguiti per decenni. La magia della domenica di Serie A, ad esempio, oramai è stata completamente spazzata via per le esigenze televisive delle televisioni a pagamento, che per vendere meglio il loro prodotto l’ hanno trasformata nella magia del venerdì, del sabato e perfino del lunedì. Così come le coppe europee che dal classico mercoledì oramai hanno ingolfato il resto dei giorni della settimana per un’overdose di calcio in tv che non lascia libero più nessun giorno.

Per non parlare della nascita di nuove manifestazioni come il recente Mondiale per Club che ha finito per cancellare anche il riposo estivo dei calciatori, con buona pace delle società se nel frattempo si sono moltiplicati gli infortuni. Anche questa stagione il calendario della serie A prevede quattro soste per lasciare spazio alle gare delle varie nazionali: una a settembre, una ottobre, poi novembre e l’ultima a marzo. Soste che sono sempre viste come fumo negli occhi dai tifosi delle varie squadre, soprattutto questa di settembre che arriva subito dopo aver “riassaporato” l’odore dell’erba dello stadio per le prime giornate già disputate che li ha costretti a un rientro in tutta fretta dai luoghi di villeggiatura pur di non perdere la gara della propria squadra del cuore.
La proposta per evitare le soste durante l’anno
Anche se dalla prossima stagione entreranno in vigore le nuove date nei vari calendari delle varie federazioni che prevedono la novità di una sosta in meno, dato che verranno accorpate quella di settembre e quella di ottobre, con la possibilità di far giocare ben quattro gare consecutive alle varie nazionali, ma sospendendo i campionati per ben due settimane, oggi, durante una diretta twitch, Damiano er Faina, noto esperto di mercato, ha rilanciato una proposta che potrebbe allo stesso tempo salvare la regolarità del campionato e permettere ai rispettivi commissari tecnici di pianificare a dovere le gare anche di qualificazioni alle varie manifestazioni continentali delle rispettive nazionali.

In pratica, tutte le 8 gare che normalmente vengono spalmate nelle quattro soste stagionali verrebbero disputate una dopo l’altra alla fine dei campionati che a quel punto, senza le soste, potrebbero terminare tra la fine di aprile e la prima settimana di maggio per poter avere così un mese da dedicare alle gare delle nazionali. Prima di lasciare spazio, come sempre da metà giugno a metà luglio, alle eventuali fasi finali di mondiali o europei.