USA, pugno duro di Airlines nei confronti dei dipendenti “no-vax”

Anche in America ci sono coloro che di vaccinarsi non hanno alcuna intenzione. Specialmente nel settore di una delle maggiori compagnie aeree come l’Airlines. I vertici più alti, a questo punto, intendono usare il pugno duro nei loro confronti se non decideranno di sottoporsi al vaccino

La situazione in Italia, per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, prosegue anche se a rilento. Quasi il 79% delle persone ha completato il ciclo vaccinale (quasi l’84% se si considera coloro che hanno effettuato solamente una somministrazione). Anche nelle altre parti del mondo continua ciò per sperare di poter mettere alle spalle, una volta e per tutte, questo incubo chiamato Covid che ha stravolto le nostre vite da più di un anno e mezzo. Anche in America, proprio come nel nostro paese, ci sono coloro che di vaccinarsi non hanno alcuna intenzione.

Specialmente in un settore in cui come quello delle compagnie aeree, una delle più famose americane come quella dell’Airlines. Andiamo con ordine: i vertici alti intendono usare il pugno duro nei confronti dei loro dipendenti che non vogliono vaccinarsi. Purtroppo non sono una decina ma ben 593. Tutti questi ultimi si sono rifiutati. Non solo: più di 2000 impiegati, invece, hanno richiesto una esenzione medica o religiosa (quasi il 3% dei dipendenti se si considera che ne sono quasi 67mila).

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Airlines contro i “No-Vax”: chi non si vaccina è licenziato

Tornando ai 593 dipendenti che non vogliono farsi somministrare alcun tipo di vaccino Airlines è stata molto chiara: chi non vorrà sottoporsi verrà licenziato. Il presidente americano, Joe Biden, settimane fa è stato molto chiaro con tutte le aziende che non vogliono rispettare i protocolli sulle normative anti-Covid: si parla di una pesante multa (quasi 15mila dollari) fino al licenziamento in tronco.

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Per quanto riguarda la situazione dei contagi, sempre negli USA, la situazione non è per nulla delle migliori. I positivi sono aumentati notevolmente: non accadeva da marzo di quest’anno.

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