A Roma la situazione del commercio diventa sempre più delicata: fra chiusure, licenziamenti e serrande che si abbassano, arriva l’appello alla Raggi.
“Non ci ascolta nessuno”. E ancora: “Abbiamo chiesto alla Raggi, stiamo raccontando il nostro dramma, fra difficoltà, chiusure definitive, licenziamenti. Tutto invano”. Le parole dei commerciati a Roma esprimono quanto sta accadendo nel post Covid. I riflessi della pandemia, attesi come una scure sull’economia, iniziano a svelarsi nei lati più drammatici. E con numeri che non possono essere inascoltati o passare inosservati. Fra Via Nazionale e Via del Corso, punti di riferimento per turisti, si moltiplicano le chiusure, gli “svuota tutto” che preannunciano serrande abbassate. E già sono tante, fra lo sconforto dei commercianti.
Roma, appello alla Raggi, il commercio crolla: “Impossibile andare avanti, zero risposte”
Un dramma, con riflessi pesantissimi. Lo spiegano i commercianti capitolini, che raccontano le difficoltà ad andare avanti. “Impossibile pagare l’affitto con i locali chiusi, difficile mantenere il personale. Partono i tagli, ed è difficile dire a chi ha lavorato con professionalità che dovrà cercare altrove. Poi altrove dove?”.
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Partono quindi gli appelli, e le manifestazioni. Tutto inutile, almeno secondo le ricostruzioni dei commercianti. “Abbiamo raccolto firme e fatto sentire la nostra voce in maniera pacifica. In molti hanno provato ad ottenere un incontro con la sindaca Raggi. Non ci ha mai ascoltato nessuno”. Il problema si fa serio. Il centro di Roma, gioiello di bellezza, meta di turisti da tutto il mondo, rischia di diventare il cimitero delle attività sepolte dal Covid. E probabilmente anche delle richieste d’aiuto mai ascoltate.
