Incredibile Tortu: come si preparava prima dell’oro alle Olimpiadi

Filippo Tortu con una frazione mostruosa ha trascinato all’oro la staffetta italiana: ma come si preparava alle olimpiadi il velocista azzurro?

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Filippo Tortu conquista l’incredibile oro (Instagram Tortu)

Prima criticato, poi osannato. Alle Olimpiadi Filippo Tortu non ha raggiunto quella finale sui 100 poi vinta da Jacobs con un tempo incredibile. Sfortunato, forse anche abbagliato dai riflettori di una manifestazione che fa tremare le gambe. Il velocista però ha raccolto le forze, soprattutto psicologiche, perché la sua qualità e il talento non sono mai state messe in discussione da chi realmente conosce l’atletica. La risposta è arrivata nella staffetta. Frazione mostruosa, e vittoria di un soffio ancora sulla Gran Bretagna.

Poi la faccia sconvolta di chi realizza di aver scritto un pezzo di storia su una pagina ancora bianca. Dove nessuno era mai riuscito ad arrivare. Gioia immensa quindi, anche per il padre allenatore, che racconta l’assurda preparazione di Filippo Tortu per avvicinarsi al meglio all’Olimpiadi e ad un oro magico.

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Tortu e l’oro alle Olimpiadi: il papà allenatore svela l’incredibile preparazione ai giochi

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Tortu con i compagni di staffetta a Tokyo (Instagram Tortu)

“Sono qui con la medaglia di mio figlio in tasca – ha dichiarato al Corriere della Sera il papà di Filippo Tortu – e la gioia per me è immensa”. Salvino Tortu non è rimasto stupito dall’oro, ma da come il figlio ha preparato i giochi. “Conosco i suoi tempi, e so cosa può fare. Ci è riuscito nel momento più importante. Lui ha patito il Covid, ha perso 4 kili e marzo abbiamo iniziato la preparazione ripartendo da zero”.

Poi il papa allenatore di Tortu svela la curiosa preparazione prima dell’oro alle Olimpiadi. “Il lockdown ha condizionato tutto, pensate che Filippo si è allenato nei boschi. Ha gareggiato poco per prediligere l’avvicinamento ai giochi, e per questo in qualche gara prima di Tokyo non è andato al massimo. Credo però che alla fine abbiamo avuto ragione”. E come dargli torto dopo una prova storica.

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