Omicidio Desiree Mariottini, Brian Minthe rimane in carcere: il motivo

Brian Minthe non esce di galera, gli è stata notificata una nuova ordinanza cautelare per l’omicidio della minorenne Desiree Mariottini.

Brian Minthe

Brian Minthe, uno dei quattro uomini che tra il 18 e il 19 ottobre 2018 hanno rapito, drogato, violentanto e poi ucciso Desiree Mariottini, rimane in galera. Lo rivela un’agenzia di stampa dell’adnkronos battuta nella tarda mattinata di domenica 20 giugno.

Minthe, proprio ieri, era stato condannato dalla Corte d’Assise ad una pena complessiva di 24 anni per l’omicidio della minorenne di Cisterna di Latina. Ma per un incredibile cavillo giudiziario stava per essere rimesso in Libertà.

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Minthe, infatti, aveva beneficiato di una articolo del codice penale secondo il quale chi viene condannato ad oltre venti anni di reclusione, ergastolo compreso, se rimane ristretto per più di diciotto mesi in regime di carcerazione preventiva può guadagnare la libertà. Ed è quello che stava per accadere sollevando rabbia, ira e indignazione soprattutto nella mamma della vittima: “Desiree non ha avuto giustizia”.

Brian Minthe rimane a Regina Coeli

Ma, come detto stamattina, al fine di evitare il “concreto pericolo di fuga” Brian Minthe è stato raggiunto, direttamente in carcere a Regina Coeli, da una nuova ordinanza di custodia cautelare. Ordinanza che di fatto azzera il cavillo e lo consegna per tutta la durata della pena alle patrie galere. Minthe, secondo quanto si legge nell’ordinanza della Terza Corte d’Assise del Tribunale di Roma, sarebbe potuto fuggire “al fine di sottrarsi all’esecuzione della pena. Come già fatto nell’immediato al momento del decesso di Desiree Mariottini”.

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Per la stessa drammatica vicenda sono stati inflitti due ergastoli ed una condanna a 27 anni agli altri 3 imputati, tutti cittadini africani, tutti, come Minthe, spacciatori. “La notizia che Minthe resta in carcere rasserena gli animi” ha dichiarato, sempre all’adnkronos, l’avvocato Maria Concetta Belli, legale di Barbara, la mamma di Desiree Mariottini. “Il fatto che una persona condannata a 24 anni e 6 mesi potesse tornare libero era una cosa inconcepibile”.

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