40,5 milioni in zona bianca: cosa cambia? Coprifuoco, feste, ristoranti e discoteche

Ottime notizie per 40,5 milioni di italiani (appartenenti a 12 regioni e ad una provincia autonoma, di seguito la tabella) da oggi in zona bianca.

Due cittadini su tre vedranno venire meno una buona parte delle restrizioni che ci hanno nostro malgrado accompagnato per i mesi della pandemia, ivi compreso il coprifuoco (che nel resto d’Italia cesserà a partire dal 21 giugno).

Quali sono le restrizioni che restano in vigore, quindi?

L’obbligo del distanziamento di almeno un metro, l’utilizzo della mascherina anche all’aperto, l’igienizzazione delle mani e il divieto di assembramento, sia all’aperto che al chiuso.

A partire da oggi, nelle zone bianche è consentito organizzare feste private di ogni tipo (dai matrimoni ai compleanni, passando per battesimi e feste di laurea) ma per parteciparvi bisognerà avere una delle 3 certificazioni verdi previste dai decreti attualmente in vigore: certificato di vaccinazione (che ha una validità di 9 mesi dalla seconda dose e, nel caso di prima dose, ha validità a partire dal 15esimo giorno e fino al richiamo), certificato di guarigione (che ha validità 6 mesi) e tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti l’evento.

La verifica delle certificazioni spetterà “ai soggetti che erogano i servizi per fruire dei quali è prescritto il possesso di certificazione verde e gli organizzatori di eventi ed attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso della medesima certificazione, nonché i pubblici ufficiali” – come possibile leggere in merito nel Dpcm.

Ristoranti al chiuso e discoteche: cosa cambia?

Fino al 21 giugno in zona bianca “il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di 6 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi” (lo stabilisce un’ordinanza firmata dal Ministro Speranza lo scorso 4 giugno).

Mentre per adesso nessuna novità sul fronte discoteche giacché rimane valido quanto scritto nel Dpcm del 2 marzo: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto e al chiuso”.

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