“Siamo tolleranti abbastanza?”: una riflessione tra barriere architettoniche e DDL Zan

Riceviamo e pubblichiamo un’interessante riflessione ad opera di un imprenditore italiano.

Una riflessione sulla nostra natura, sulle barriere architettoniche che per tanti rappresentano ancora un grave problema e sulla società che spesso non fa niente per abbattere queste barriere (che possono essere reali ma a volte anche metaforiche).

barriera architettonica

Lo dichiaro subito: il mio lavoro mi porta spesso a confrontarmi con il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche e la riflessione che faccio sovente in questo periodo mi porta ad un confronto che ai più sembrerà blasfemo e spero mi possiate capire proprio per la premessa che ho fatto.

Perché poi c’è la società e sento che il dibattito si fa rovente sul DDL Zan, su come si possono superare alcuni steccati morali, pratici e burocratici. Siamo pronti ad accettare come società che una persona autoproclami la propria identità di genere? Abbiamo le leggi giuste? Siamo noi emancipati e tolleranti abbastanza?

E allora rifletto e mi pongo di nuovo le stesse domande, perché sulla disabilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche siamo fermi ad una legge ormai superata; perché sempre più spesso vedo la difficoltà ad “autoproclamarsi” e dire se nessuno mi ascolta o aiuta faccio da me; perché anche noi moralmente possiamo fare di più rinunciando qualche volta ad una parte del nostro orticello così da non dover sentire più dire “ma perché non si compra una casa al piano terra?” o altre strenue difese spesso di minimi spazi nei nostri amati stabili dove con tanta poca solidarietà viviamo.

Io nel frattempo continuo a riflettere e magari domani i nostri cari media (tv, social ecc), i nostri politici e le nostre coscienze superati certi steccati tornino a discutere dei tanti ostacoli che per alcuni sono spesso insormontabili.

Impostazioni privacy