Bill Cosby libero: Corte Suprema annulla condanna per violenza sessuale

E’ arrivata la decisione finale sull’attore americano Bill Cosby. La Corte Suprema americana ha annullato la sua condanna per violenza sessuale

Bill Cosby (screenshot video YouTube)

E’ arrivata la scarcerazione definitiva per Bill Cosby. Quest’ultimo, infatti, è tornato in libertà. I sette membri della Corte Suprema della Pennsylvania (Stati Uniti D’America) hanno accolto il ricorso, che era stato presentato dai suoi avvocati, dalle parcelle milionarie. E’ stato assolto per “vizi procedurali“.

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L’attore americano era stato condannato dopo le denunce di violenze sessuali da parte di 35 donne. Secondo la stessa Corte l’uomo: “Non subì un giusto processo“. Nessuna assoluzione piena. Stava scontando la sua condanna a 3-10 anni di reclusione. Per il ‘Papà d’America’, quindi, si tratta di un errore procedurale.

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Bill Cosby libero: le prime accuse negli anni 2000

83 anni è diventato famoso al grande pubblico per aver interpretato il ruolo del dottor Cliff Robinson nella serie tv: “I Robinson“(dal 1984 al 1992). Dal 2000 in poi, però, non se l’è passata per niente bene. Come riportato pocanzi molte donne lo avevano accusato perché sarebbero state violentate dall’uomo, tutto questo iniziò a partire dagli anni ’60.

Bill Cosby (screenshot video YouTube)

Nel 2018, dopo un primo processo che si era concluso con un nulla di fatto, arrivò la condanna. Cosby annunciò: “Sono pronto a scontare la mia condanna in carcere“. Non è stato dichiarato colpevole solamente per una “questione tecnica”. Motivo? La stessa Corte Suprema ha scoperto che Cosby aveva ottenuto la garanzia (da un procuratore) a non essere incriminato per molestie sessuali nei confronti di una ex cestista americana, Andrea Constand. Proprio quest’ultima, nel 2005, lo accusò.

Questo, invece, il suo ultimo post condiviso sul suo profilo ufficiale Twitter: “Non ho mai cambiato la mia posizione né la mia storia. Ho sempre detto di essere innocente. Ringrazio i miei fan, sostenitori ed amici che mi sono sempre stati accanto. Un grazie va anche alla Corte Suprema della Pennsylvania per aver sostenuto lo stato di diritto“.

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